“C’era una volta un treno: l’ off line”

le immagini della serata

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Un divertissement? La politica dell’apparente semplicità? Una scommessa? Forse, anzi si.
La verità è che quel treno che correva sulla dorsale dell’ Appennino, la Transiberiana d’Italia, a cui lo scorso 23 gennaio l’Associazione Valore Lavoro ha dedicato una tavola rotonda, è un ricordo della mia infanzia, un ricordo felice e come tale volevo parteciparlo.
L’idea è nata in una serata d’agosto, a Chiauci (IS), dall’incontro con Riccardo Finelli, modenese-pendolare bolognese, autore de “Coi binari fra le nuvole”, racconto del trekking sulle rotaie della ferrovia dismessa.
Quanto è stato importante, socialmente ed economicamente, quel treno? Ed è possibile che sia ora diseconomico? Ma poi, in generale, l’economicità di un qualsiasi progetto, o di un’istituzione, si misura con l’unico parametro dell’ immediato risparmio (spending review, se si è anglomani)?
Poteva essere l’esperienza molisana monito e ulteriore stimolo per l’amministrazione provinciale bolognese? Il confronto fra le due realtà poteva dare vita ad un incontro vivace e costruttivo?
Giacomo Venturi, Assessore Provinciale ai Trasporti, Egildo Di Pilla, Sindaco di Chiauci e Roberto Amori, Responsabile PD Forum Mobilità, hanno raccolto l’invito e la serata si è animata fra filmati, ricordi e proposte per il futuro.
La Transiberiana, nonostante una petizione on line e l’impegno di molti, è già storia e difficilmente tornerà a correre sulla dorsale dell’Appennino: in questa Italia, che non ha una vera politica industriale con piani di crescita e di investimenti programmati, si cancellano linee ferroviarie, i rami secchi, perché la mobilità sostenibile non è un né “Valore” né un obiettivo.
Eppur l’Italia si muove. I pendolari ferroviari sono quasi 3 milioni ma gli investimenti nelle tratte locali sono limitati e la manutenzione ordinaria è carente (anche in Provincia di Bologna che pure è virtuosa rispetto ad altre realtà). Deutsche Bahn (Ferrovia Tedesca) dichiara di voler “acquistare ed investire” nelle ferrovie locali italiane: siamo certi di voler vendere (o svendere?) i nostri treni?
La ripresa economica non può prescindere dagli investimenti per le infrastrutture e le comunicazioni nel rispetto e nella tutela del territorio, la cui difesa e valorizzazione può essere garantita solo dalla presenza attiva e dal non abbandono dei piccoli centri.
E’ stata una divertente serata di bella politica in puro stile “Associazione Valore Lavoro”.
Bologna, 29 gennaio 2014

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